Tulle Rosa e La Scarpetta di Vetro
Il volo di una danzatrice
Ho letto “Tulle Rosa” e “La Scarpetta di Vetro” della danzatrice/giornalista/scrittrice/guida turistica Gigliola Foglia in tempi diversi.
Il primo lo lessi nell’autunno 2017, nelle panchine del parco giochi del mio paese, tornando dal lavoro e/o dalle spese quotidiane, perdendomi in questa lettura particolare, pur essendo presa dai primi freddi autunnali.
Tulle Rosa racconta di una giovane ballerina, Yolanda, che essendo non particolarmente bella e dotata, viene sempre messa in secondo piano dalla maestra, che le preferisce le più magre, le più belle, le più talentuose, trattando lei e le altre come brutti anatroccoli.
Yolanda ha una passione autentica per la danza e se messa alla prova, rivela di averlo eccome un certo talento, pur non rientrando in certi standard fisici.
Se è vero che il talento delle migliori non va sprecato, non è però giusto mortificare chi non è bravo quanto le prime delle classi, facendo intendere che soltanto le étoile possano danzare.
Chi lo dice? E soprattutto perché deve essere così? La danza è qualcosa che ti viene da dentro, ce lo spiega bena Gigliola Foglia, nessuno deve proibire di ballare.
Il vero compito di una maestro dovrebbe essere quello di aiutare gli ultimi, non metterli da parte, cercando di smorzare i loro difetti ed esaltare i loro pregi.
Dopotutto esiste l’étoile ma esiste anche il corpo di ballo e se si lavora con impegno, dedizione e passione, si possono superare i propri difetti, tirando fuori la piccola fata che è in noi.
Perché così mi immaginavo le ballerine da piccola e così mi immaginavo Yolanda mentre danzava.
Lei è cresciuta, in qualche modo e ha superato le sue paure, sbocciando da crisalide a farfalla, da Yolanda a Fabia de “La scarpetta di Vetro”.
Perché se è vero che Yolanda e Fabia sono personaggi diversi, è anche vero, parole di Gigliola Foglia, che Fabia è una sorta di Yolanda cresciuta, più sicura di sé e più matura.
Lo si evince da diversi dettagli che alle lettrici e ai lettori più attenti non saranno sfuggiti.
Yolanda teme di non essere all’altezza, Fabia crede di non poter più danzare ed è diventare fotografa, una brava fotografa, per sbarcare il lunario.
Yolanda si sente un pulcino grassoccio e sgraziato, Fabia sa di essere stata una delle migliori ballerine ma ora teme di non esserlo più perché la ferita non è stata solo fisica ma anche spirituale e psicologica.
Yolanda adora i gatti e ne ha uno che è una sorta di confidente/amico del cuore. Tutte le gattofile e i gattofili si sentiranno vicino a lei per questo.
E chi conosce Gigliola Foglia sa quanto adori veramente i mici.
Yolanda vive con la madre, con cui ha un rapporto non del tutto riuscito, Fabia è legata alla madre, che con lei è molto protettiva ma troverà la forza di farle spiccare il volo.
Lo stile dei due romanzi è accattivante e cattura le lettrice e i lettori, portandolo in un mondo così reale che si può toccare, almeno lo possono fare coloro che conoscono e amano il nostro lago, il lago di Como, dove le due vicende sono ambientate.
Si sente anche la maturazione come scrittrice di Gigliola Foglia ne “La Scarpetta di Vetro”, capace di raccontarci una bella Storia d’amore, in cui Cenerentola e il principe sono modernizzati.
E lo sono a tal punto da sembrare più veri del vero perché il loro rapporto si evolve giorno per giorno, senza inutili e tediose scaramucce dell’ormai superata guerra dei sessi.
Anzi i due protagonisti sono due persone alla pari, che si confidano i propri drammi, piangendo, scherzando, arrabbiandosi, ridendo e danzando infine in una sorta di gran ballo moderno.
Tra le parti che ho amato di più in assoluto vi sono i momenti in cui Valeriano confida a Fabia il suo dolore per la perdita dell’amico e collega, facendo capire come la morte di una persona cara non si supera mai del tutto e, nel contempo chi muore, resta con noi attraverso le tante cose che ci ha lasciato.
Ho amato poi la descrizione della lotta fra gatte, come direbbe la mia socia Simona, che svela come la bellezza fisica non sempre corrisponde a quella interiore e che infine chi sceglie di fare del male è soprattutto un gran vigliacco.
Se amate la letteratura e la danza, vi consiglio questi due splendidi romanzi, che vi faranno sentire delle vere fate e vi faranno sentire meno sole quando affronterete i problemi di ogni giorno.
Perché l’empatia è solo di chi sa danzare con il cuore e con l’anima.
Potete trovare i due libri, contattando l’autrice qui:
Tulle Rosa – Pagina Facebook Ufficiale
La Scarpetta di Vetro – Pagina Facebook Ufficiale
Gigliola Foglia – Profilo personale
Il MerCatOne – tutto (o quasi) a un euro per i mici del lago